Itinerari della Valle dell'Esaro
Altomonte

A soli 500 m. d'altezza ma circondato dalla maestosa corona dei monti del Pollino (m. 2248), anfiteatro naturale allo spettacolo azzurro del Golfo di Taranto e del Mar Ionio; è affacciato da un verde crinale di macchia mediterranea, quasi a specchiarsi nel lago artificiale della Valle dell'Esaro attraversata in ogni dove da lucenti corsi d'acqua. Paese fortunato Altomonte, ove una natura generosa ha profuso a piene mani i suoi doni, ma ove il disegno dell'uomo l'ha superata in splendore e meraviglie. Infatti, sono sicuramente la storia, l'arte e la cultura il più grande patrimonio di Altomonte, il tesoro che i secoli scorsi, con l'opera di uomini illuminati, le hanno lasciato rendendola centro turistico-culturale tra i più illustri e rinomati dell'Italia Meridionale, nota come "l'isola del '300 toscano in Calabria". Altomonte ha origini molto antiche; già lo scrittore romano Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) nella sua "Historia Naturalis" ne ricorda, con il nome di Balbia, lo squisito vino Balbino, a cui fanno riferimento anche Ippia Reggino ed Ateneo. L'antico paese si trovava però spostato verso il fiume Esaro, ove recentemente sono stati ritrovati (in c.da Larderia) i resti di una villa romana del I sec. d.C. oggi attrezzati a Parco Archeologico. Segue un periodo storico convulso, che lascia sul territorio tracce del passaggio di popoli e civiltà diverse. Probabilmente, tra l'800 ed il 1000 d.C. l'abitato si sposta verso il sito attuale, forse per la ricerca di un luogo elevato e più sicuro da parte della popolazione, per difendersi dalle incursioni e scorrerie dei nemici, soprattutto dei Saraceni. Il nome del paese si muta gradualmente in Brahalla o Brakhalla, mentre il territorio subisce le dominazioni Normanna e Sveva; ma è sotto gli Angioini che il borgo diventa un centro d'arte, di cultura e di fede di straordinaria importanza. Infatti, nel XIV sec. il paese assume definitivamente il nome di Altomonte, e conosce anche il suo periodo storico migliore, diventando feudo prima dei Sangineto e poi dei Sanseverino, Principi di Bisignano, tra le più influenti e ricche famiglie nobili calabresi. Personaggio di grande importanza nella storia di Altomonte è certamente Filippo di Sangineto, primo Conte di Altomonte, Siniscalco (cioè Governatore) di Provenza e di Forcalquier, Giustiziere di Terra di Lavoro e del Contado del Molise, la cui presenza ad Altomonte è documentata dal 1317 al 1349. Nobile cavaliere e valente uomo d'arme, nonchè politico di buon livello al servizio di Re Roberto D'Angio, Filippo fu l'artefice della radicale trasformazione di Altomonte da piccolo borgo agricolo a sede privilegiata di Statuti e Capitoli speciali che furono alla base, negli anni successivi, di una splendida stagione. È lui che fa costruire, a partire dal 1343-45, la maestosa chiesa di Santa Maria della Consolazione, il più bell'esempio di arte gotica-angioina della Calabria, e che la arricchisce di importanti e pregevoli opere realizzate soprattutto da importanti maestri del '300 Toscano quali Simone Martini, Bernardo Daddi, forse Tino da Camaino, portando in Calabria opere a tutt'oggi rarissime. Successivamente, i possedimenti dei Sangineto passeranno, come già detto ai Sanseverino, che nel corso del XV secolo si imparenteranno anche con i Ruffo di Scilla per il matrimonio tra Ruggero Sanseverino e Cobella Ruffo. Nel 1444 fu Pietro Antonio Sanseverino, figlio di Cobella, a favorire la venuta ad Altomonte dei frati Domenicani, che vi rimasero (gelosi custodi di fede, cultura, arte e storia) fino al XIX sec. Nei secoli successivi sarebbero anche giunti i Minori e poi (quando San Francesco di Paola nel 1636 diventa patrono di Altomonte) anche i Minimi. Anche i Sanseverino furono presenti ad Altomonte fino agli inizi dell'800, e solo l'arrivo delle truppe di Giuseppe Bonaparte pose fine, con l'eversione, alla lunga vicenda feudale. Altomonte è oggi un borgo di 5.000 abitanti, conosciuto in tutta Italia per il suo patrimonio artistico-culturale interamente recuperato e reso fruibile agli oltre 100.000 turisti che ogni anno la visitano. A questo consistente flusso turistico Altomonte fa corrispondere un'offerta variegata e completa, ed una realtà sempre più accogliente, dotata di serie professionalità.
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